Sottoscrizioni

256
Joshua
Arthurs
Associate Professor of History West Virginia University and Fellow of the American Academy in Rome, 2015-16
West Virginia
Ho frequentato l’Archivio di Stato di Sondrio per approfondire la mia ricerca sulle reazioni popolari alla caduta del regime fascista nel luglio del 1943. L’AS-Sondrio conserva le carte di Angelantonio Bianchi, un giudice del Tribunale Provinciale Straordinario (stabilito dalla RSI per indagare offese contro fascisti durante il periodo badogliano); questo fondo è quindi importantissimo per il mio progetto. La mia esperienza all’AS-Sondrio è stata molto positiva, e ha confermato l’importanza di archivi provinciali e locali per lo studio dell’epoca fascista e della seconda guerra mondiale. Troppo spesso, studiosi di questo periodo (soprattutto quegli stranieri) si limitano a consultare la documentazione conservata nell’Archivio Centrale dello Stato; questi fonti forniscono una prospettiva “dall’alto,” o dal centro alla periferia, ma non danno un’immagine completa di come le direttive ufficiali del regime furono messe in atto al livello locale, o sentite dalla gente comune. I fondi degli Archivi di Stato (come quello di Sondrio) ci aiutano a capire in modo più complessivo i rapporti tra regime e popolo, tra stato e società. Devo aggiungere che nella mia esperienza, ricercare nei archivi più piccoli – come l’AS-Sondrio – è spesso più facile e efficiente, grazie soprattutto alla disponibilità e la competenza del personale.
213
Paola
Asproni
Archivista
Torino
108
Roberta
Audenino
Archivista l.p. (socia Anai Piemonte)
Alba (Cn)
78
Aldo
Aveni Cirino
Anai - Associazione nazionale archivistica italiana - Sezione Sardegna
Tortolì (NU)
276
Alessandro
Barbero
Università del Piemonte Orientale
567
carla
barbieri
Comune di Modena Bibliotecaria e Archivista
Modena
Gli archivi sono, tra tutti i beni culturali, i più trascurati perchè rappresentano, in gran parte, la nostra storia quotidiana. Trascurando gli archivi trascuriamo la nostra storia.
203
Riccardo
Barotti
Docente
Suvero - Rocchetta di Vara
Ex praeteritis futura!
329
Eric
BARSELLOTTI
Pensionato
Angers (Francia)
Le archivi italiane sono molto importante per le mie ricerche genealogiche
87
Mariaconcetta
Basile
Anai - Associazione nazionale archivistica italiana - Sezione Sicilia - Rappresentante jr
Messina
381
Andrea Isabella
Basile
Studentessa
Mantova
314
Andrea
Becherucci
Archivista e storico, Archivi Storici dell'Unione Europea
Firenze
171
marina
belli
docente scuola superiore
napoli
senza passato non c'è futuro, la memorai storica insegna e guida
85
Caterina
Bellomo
Anai - Associazione nazionale archivistica italiana - Sezione Sicilia
Montallegro (AG)
295
Susanne
Belovari
Archivist for Faculty Papers, Assistant Professor
University Archives, University of Illinois, Urbana-Champaign
388
Carlotta
Benedetti
archivista
Tivoli
174
Paloma
Beneito
Archivist
Washington DC
249
Chiara
Bennati
Archivista
Genova
449
Franco
Bertolucci
Biblioteca Franco Serantini archivio e centro di documentazione di storia sociale e contemporanea
Pisa
La Biblioteca Franco Serantini attraversa un momento difficile a causa dell'assenza di una sede per poter svolgere i propri servizi e mettere a disposizione degli utenti il proprio patrimonio, nonché per il taglio drastico dei finanziamenti pubblici, per quanto pochi, che ha dovuto subire in questi anni.

La Biblioteca Franco Serantini per ora resiste, resiste nonostante tutto ma nessuno può dire quanto durerà. La Biblioteca – nata nel 1979 affinché non andasse perduta la memoria di Franco Serantini e, in generale, della storia politica e sociale, soprattutto del Novecento (il nome completo “archivio e centro di documentazione di storia sociale e contemporanea” la dice lunga al riguardo) – rischia di essere falcidiata oltre che dai tagli alla cultura, dall'indifferenza delle Istituzioni preposte alla tutela del patrimonio culturale. È superfluo ripeterlo: i tempi sono duri e i tagli sono ormai prassi abituale, così frequenti da venir spesso accolti con un’alzata di spalle e nulla più.

La Biblioteca Franco Serantini ricorda che la storia della città vive anche nelle biblioteche e negli archivi. Essi sono una parte fondamentale della nostra comunità, conservano la nostra storia culturale, sociale ed economica, sono crocevia di importanti relazioni tra i cittadini e le istituzioni, non si può pensare a un futuro senza tutto ciò. Ma questo è proprio quanto sta accadendo: la biblioteca Franco Serantini ha perso la sede che aveva presso il Complesso C. Marchesi: la Domus Mazziniana vede da quattro anni il suo importante archivio, depositato in un magazzino, inagibile per gli studiosi e i cittadini; la Biblioteca Provinciale si sta spegnendo lentamente. Piano piano la nostra città sta perdendo la propria identità!!

La Biblioteca Franco Serantini in questi anni ha acquisito importanti fondi documentari, dichiarati dalla Sovrintendenza regionale di “interesse storico nazionale”, l'anno passato ha inaugurato la propria piattaforma digitale sulla quale sono a disposizione oltre 7mila documenti storici (libri, giornali, manifesti, fotografie, biografie etc.) gratuitamente consultabili online; partecipa attivamente al progetto ToscanaNovecento, portale di storia della rete degli Istituti storici della Resistenza; accoglie studenti e docenti di università italiane e straniere che consultano materiali spesso non reperibili altrove. La Biblioteca ha inoltre promosso attraverso conferenze pubbliche e convegni la lettura e lo studio della storia cittadina e della cultura storica contemporanea.

La Biblioteca Franco Serantini, lo ricordiamo, vive soprattutto grazie a finanziamenti dei soci, degli amici e occasionalmente di Enti pubblici come la Regione, la Provincia e il Comune (l'unico ente fino all'anno passato che ancora dava un contributo tramite una convenzione annuale) che ne assicurino il funzionamento di base. È ovvio che, se i fondi non arrivano, tutta l’attività si blocca e che, se non si risolve il problema di una sede adeguata, per la Biblioteca non ci sarà un futuro. Sono passati molti anni, ma nulla è cambiato da quando la Biblioteca ha inoltrato la richiesta di una sede e ad oggi non è ancora arrivata alcuna risposta. A questo proposito la Biblioteca attende che Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, mantenga fede al suo Programma di mandato approvato con delibera consiliare (cap. 2, Politiche culturali, p. 42) per la campagna elettorale del 2013.

Attualmente il patrimonio della biblioteca (oltre 42mila volumi, 5250 periodici, migliaia di documenti e materiali storici) è ospitato fuori città dall'Università di Pisa nel proprio Archivio generale e la segreteria, posta in via Bargagna in un ufficio di appena 12 mq, è l'unico spazio pubblico per la consultazione dei materiali da parte degli utenti.

La Biblioteca Franco Serantini, a fronte di un imbarazzante silenzio istituzionale, si appella, come già fece in passato, alla società civile, alle cittadine e ai cittadini.
Associazioni, enti e singoli cittadini possono esprimere il loro aiuto alla biblioteca sostenendola con la partecipazione a una sottoscrizione straordinaria con l'obiettivo di raccogliere entro giugno 12mila euro, cifra che può garantire un minimo di gestione e apertura ordinaria e nel contempo fare pressione sul Comune di Pisa affinché la questione della sede venga finalmente risolta.

Per partecipare alla sottoscrizione si può utilizzare il seguente intestato a:
Associazione amici della Biblioteca Franco Serantini ONLUS: BANCO POSTA IBAN:
IT25 Z 076 0114 0000 0006 8037 266

Via I. Bargagna n. 60, 56124 Pisa tel.+fax 050 9711432 cell. 331 117 9799
email: associazione[at]bfs.it sito web: http://www.bfs.it

Gian Mario Cazzaniga e Adriano Prosperi del Comitato scientifico
Franco Bertolucci direttore della Biblioteca
Furio Lippi presidente dell'Associazione amici della Biblioteca F. Serantini ONLUS
280
Silvio
Bertotto
Archivista Comune Settimo Torinese
Settimo Torinese (To)
418
Franco
Bessone
Archivio di Stato di Biella
Biella