Sottoscrizioni

487
Cristina
Tani
Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea / archivista
Roma
Perché gli archivi sono un tesoro da non disperdere altrimenti perdiamo il senso del tempo non solo di quello passato ma anche di quello presente senza più riuscire a vedere in un lontano futuro
368
KATIA
CASAVECCHIA
GEOLOGA
MAGLIANO ALFIERI (CN)
Le notizie riportate negli archivi sul dissesto idrogeologico sono di fondamentale importanza per programmare il futuro!
497
Oreste
Cavallo
già conservatore del Museo civico archeologico e di scienze naturali «F. Eusebio»
Alba (Cn)
Non ho mai preparato uno scritto senza aver prima consultato qualche testo che, sullo stesso argomento da me toccato, sia stato prodotto da studiosi antichi o moderni, e che fosse raggiungibile in qualche archivio. Non per niente un giorno una collega mi ha definito «necrofilo».
Onorato di questo titolo, inizio col precisare che io considero archivi non solo le raccolte di documenti scritti (su pietra, papiri, pergamena, carta, supporti informatici) ma anche qualsiasi testimonianza storica, letteraria, filosofica, teologica, artistica, naturalistica … prodotta dall’uomo, dall’erbario di un museo (e lo scrivo in lettere minuscole) alla Cappella Sistina (per la quale uso l’iniziale maiuscola).
Chiedo solo che si conosca chi, che cosa, quando, dove, perché della realizzazione, in omaggio alla regola giornalistica dei cinque «w»: who, what, when, where, why.
Faccio un esempio: il recente fascicolo della rivista «Alba Pompeia» da me curato insieme ad Annalaura Pistarino e dedicato al grande botanico albese Carlo Bertero (1789-1831), pioniere delle ricerche floristiche famoso in tutto il mondo, ma del quale gli albesi di oggi ormai più nulla conoscevano. Le 287 pagine dello studio riportano notizie fornite da vari archivi di Torino, Bologna, Ginevra, Saint Louis – Missouri, Parigi, New York, Kew, ecc.
Se non esistessero gli archivi e chi se ne occupa, queste memorie sarebbero anch’esse scomparse in un punto imprecisato dei fondali dell’oceano Pacifico insieme ai resti mortali di Carlo Bertero quando, a 42 anni, «si seppe soltanto il suo naufragio avvenuto nell’estate del 1831, mentre da Otahiti faceva ritorno a Valparaiso, senza nemmeno che si abbiano le circostanze speciali del medesimo, lo che fece credere, che il bastimento su cui era salito siasi intieramente perduto».
Ma tutto questo è solo un triste esempio. Per quel che può valere il mio augurio, io spero che in futuro non si corra il rischio di dover lamentare perdite analoghe o addirittura peggiori di quelle che avrebbe potuto subire la memoria di Carlo Bertero.
E non si pensi che si possa vivere bene lo stesso: parola di «necrofilo».
302
dora
marucco
già professore università di Torino
torino
542
MARIAPIA
PONTRELLI
GIà SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA PUGLIA E LA BASILICATA
BARI
215
alessandro
zanni
gruppo di ricerca storica agorà
sovere bg
riconosco l'importanza dell'iniziativa.
218
Ehret
Rebekka
HSLU-SA
Lucerna
223
Francesca
Brunetti
ICAR (Istituto Centrale per gli Archivi)
ROMA
250
Maria
Mata Caravaca
ICCROM (The International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property) / Archivista
Roma
170
CLAUDIA
CHIARELLO
IMPIEGATA
NAPOLI
214
rita
aglioti
impiegata
roma
Affinché non vadano perse le esperienze, le memorie, gli errori ed i trionfi dell'umanità. Documenti come antitodo materiale dell'alzheimer
352
Antonella
Damiano
impiegata
Taranto
353
Filomena
Petrone
impiegata
Taranto
428
Antonella
Strano
impiegata
Genova
351
Simona
Greco
Impiegata
Roma
460
Adriana
Zerilli
Impiegata
Torino
484
Antonella
Cartei
Impiegata / Consiglio regionale della Toscana
Firenze
419
Francesca
Del Giacco
Impiegata Servizio Protocollo e Archivio Ente Pubblico
Comune di Lugo
164
Giovanni Carlo
Coenda
impiegato
Torino
Mi rallegro di una così bella iniziativa: gli archivi sono poco conosicuti, ma senza di essi non esiste conoscenza.
268
Tullio
Bovino
Impiegato
Taranto