Sottoscrizioni

485
Rosalia
Telese
Archivista
Roma
486
Lagonotte
Laure
particolare
Francia
487
Cristina
Tani
Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea / archivista
Roma
Perché gli archivi sono un tesoro da non disperdere altrimenti perdiamo il senso del tempo non solo di quello passato ma anche di quello presente senza più riuscire a vedere in un lontano futuro
488
Elena
Moro
Regione del Veneto - Archivio Generale della Giunta
Venezia
489
Costanza
Pazé
insegnante
490
MELINA
SABIA
CGPSTSG EDUCATORE
TORINO
491
Simona
Ciccotti
archivista libero professionista,
Caldarola (MC, Marche)
Condivido l'importanza di mostrare il valore degli Archivi storici come strumento di memoria della Comunità.
492
Susanna
Maglietta
archivista libero professionista
Novara
Sono sempre stata ispirata dagli archivi, me ne occupo da sempre, e l'ho fatto con entusiasmo. Ora aumentano le perplessità e le preoccupazioni sul loro futuro e sulla loro conservazione, e capisco che bisogna diffondere e condividere il più possibile questa consapevolezza. E con una grande campagna di sensibilizzazione si cerca di lanciare dei segnali.
493
Andrea
Lercari
archivista
Genova
Gli Archivi racchiudono la nostra storia, la nostra cultura e la nostra identità. Sono il bene culturale meno visibile, ma fondamentale per poter comprendere l'anima e il contesto che hanno ispirato l'immenso patrimonio storico artistico e architettonico dell'Italia e per consentirvi interventi di conservazione e valorizzazione adeguati.
494
Andrea
Lercari
archivista
Genova
Gli Archivi racchiudono la nostra storia, la nostra cultura e la nostra identità. Sono il bene culturale meno visibile, ma fondamentale per poter comprendere l'anima e il contesto che hanno ispirato l'immenso patrimonio storico artistico e architettonico dell'Italia e per consentirvi interventi di conservazione e valorizzazione adeguati.
495
carlo cetteo
CIPRIANI
Società Dalmata di Storia Patria
roma
Rimane il rimpianto per gli archivi della Dalmazia, testimoni della secolare civiltà d'impronta italiana.
496
Barbara Maria
Affolter
archivista
Firenze
497
Oreste
Cavallo
già conservatore del Museo civico archeologico e di scienze naturali «F. Eusebio»
Alba (Cn)
Non ho mai preparato uno scritto senza aver prima consultato qualche testo che, sullo stesso argomento da me toccato, sia stato prodotto da studiosi antichi o moderni, e che fosse raggiungibile in qualche archivio. Non per niente un giorno una collega mi ha definito «necrofilo».
Onorato di questo titolo, inizio col precisare che io considero archivi non solo le raccolte di documenti scritti (su pietra, papiri, pergamena, carta, supporti informatici) ma anche qualsiasi testimonianza storica, letteraria, filosofica, teologica, artistica, naturalistica … prodotta dall’uomo, dall’erbario di un museo (e lo scrivo in lettere minuscole) alla Cappella Sistina (per la quale uso l’iniziale maiuscola).
Chiedo solo che si conosca chi, che cosa, quando, dove, perché della realizzazione, in omaggio alla regola giornalistica dei cinque «w»: who, what, when, where, why.
Faccio un esempio: il recente fascicolo della rivista «Alba Pompeia» da me curato insieme ad Annalaura Pistarino e dedicato al grande botanico albese Carlo Bertero (1789-1831), pioniere delle ricerche floristiche famoso in tutto il mondo, ma del quale gli albesi di oggi ormai più nulla conoscevano. Le 287 pagine dello studio riportano notizie fornite da vari archivi di Torino, Bologna, Ginevra, Saint Louis – Missouri, Parigi, New York, Kew, ecc.
Se non esistessero gli archivi e chi se ne occupa, queste memorie sarebbero anch’esse scomparse in un punto imprecisato dei fondali dell’oceano Pacifico insieme ai resti mortali di Carlo Bertero quando, a 42 anni, «si seppe soltanto il suo naufragio avvenuto nell’estate del 1831, mentre da Otahiti faceva ritorno a Valparaiso, senza nemmeno che si abbiano le circostanze speciali del medesimo, lo che fece credere, che il bastimento su cui era salito siasi intieramente perduto».
Ma tutto questo è solo un triste esempio. Per quel che può valere il mio augurio, io spero che in futuro non si corra il rischio di dover lamentare perdite analoghe o addirittura peggiori di quelle che avrebbe potuto subire la memoria di Carlo Bertero.
E non si pensi che si possa vivere bene lo stesso: parola di «necrofilo».
498
Franco
Pasut
Avvocato
499
Ilaria
Gasperi
Bibliotecaria
La Spezia
500
Irene
Di Carlo
Regione Toscana
Firenze
501
simona
weber
traduttrice
vienna
502
Caterina
Del Vivo
Responsabile Archivio Storico Gabinetto Vieusseux
Firenze
503
Cristina
Giampaolo
Archivista/Biblos Coop. Universitaria
Milano
504
Ilaria
Pescini
Regione Toscana
Firenze